CHI SARÀ IL PORTABANDIERA?

I più autorevoli giornali sportivi italiani lanciano fin da ora il tema caldo dell’estate olimpica.

Chi sarà il portabandiera della Nazionale italiana ai Giochi di Parigi?

La Gazzetta dello Sport intervista, nel merito, il capo dello sport italiano, Giovanni Malagò.

Il titolo indirizza – secondo un costume non nuovo dell’ultima tendenza – sul nome desiderato dalla testata.

Ci sembra una tirata di giacca, anche a giudicare dalle risposte dell’intervistato.

Verso Jannik Sinner.

Se in queste righe sosteniamo fortemente un’altra candidatura forte, non vorremmo che suonasse come una bocciatura del giovane asso del tennis che ha lanciato la sua sfida verso il numero 1 della classifica mondiale. Siamo anzi ammirati dai messaggi positivi che il giovane campione porta con sè, nell’esercizio della sua professione.

In poche parole.

Non diciamo “no a Sinner” se con uguale forza e per altre ragioni più che plausibili siamo qui a dire che, a nostro modesto parere, non c’è alcun dubbio nel sostenere un’altra candidatura.

Jannik, fenomenale e ammirevole, è una stella che si sta completando, abbagliante, ma non ancora così accecante come sembra possibile che sia in un futuro prossimo venturo.

Noi vogliamo fortemente Gianmarco Tamberi come alfiere dell’Italia che sfilerà a Parigi.

Motiviamo: intanto è palese che Gimbo abbia acquisito sul campo le credenziali per svolgere il suo ruolo.

Per la Nazionale di atletica leggera, il ragazzo di Civitanova Marche è un autentico totem, un esempio da seguire, dimostrato con i fatti, in un’allegria che dovrebbe accompagnare ogni sport senza intaccarne, come nel suo caso, la costante applicazione, la mostruosa dedizione, oltre a una dote che è fondamentale. La continuità di rendimento ogni qualvolta la posta alzata diventa la più importante.

Campione del mondo, campione olimpico, leader della squadra per la prima volta sul gradino più alto d’Europa…

Ce ne sarebbe abbastanza per avere la pancia piena.

Invece il nostro, zitto zitto, alla soglia dei 32 anni che festeggerà il 1 giugno, dà ancora un grande esempio alle giovani generazioni. Zitto zitto è andato a svernare in Sudafrica. Zitto zitto si sottopone a un allenamento meticoloso, attento al minimo particolare. Zitto zitto osserva una dieta mirata, senza concessioni, che lo ha portato ad avere un fisico scolpito, tratteggiato dal miglior fumettista, senza un grammo di grasso.

Una sorta di attenzione religiosa, che fa di lui un vero guru tibetano. Nell’approccio, senza usurpare alcun particolare all’epiteto.

O Epitteto, citando il filosofo che ha legato la sua fama eterna a uno stile di vita virtuoso, essenziale, stoico.

Elementi che, di solito, vengono applicati ad eroi tristi, provati dal sacrificio, lontani dall’edonismo e dalla leggerezza.

Invece no.

Il “monaco” Tamberi – ogni volta – vola. Il filosofo Tamberi sfoggia il sorriso come sua arma apparente. Capace com’è di trasformarla, nel momento che conta, in un’assoluta concentrazione, distante da tutto e alta quanto basta.

Non occorre esibire biglietto da visita, caro Gimbo. Neppure dire che sei un capitano in cui tutti gli azzurri dell’atletica si riconoscono.

Lo vogliamo gridare ai quattro venti, noi di latletica2024.it :

VOGLIAMO GIMBO TAMBERI ALFIERE DELLA SPEDIZIONE AZZURRA A PARIGI 2024.

Diego Costa

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