IN ARRIVO LA LEGGE SULLA “MOZIONE LUPI”

A cavallo di due delle Maratone italiane più importanti, Roma che si è disputata lo scorso 17 marzo e Milano che si disputerà domenica 7 aprile, si sta concludendo l’iter di una mozione presentata nella scorsa legislatura dall’appassionato maratoneta nonché senatore Maurizio Lupi.

La mozione, che impegnava il Governo a tradurre in atto concreto la possibilità per gli atleti stranieri che partecipano alle competizioni Italiane di poter gareggiare con la legislazione corrente nel proprio Paese di cittadinanza.

Come sapete la nostra legge sulla tutela sanitaria dell’attività sportiva comporta da parte di tutti gli atleti di poter svolgere attività agonistica previo certificato medico rilasciato da un medico sportivo.

Negli altri Paesi, soprattutto quelli anglosassoni, “culturalmente” la salute è una a carico dell’individuo e quindi si utilizza una semplice autocertificazione nella quale si scrive di essere in grado di correre una Maratona.

Data la disparità di trattamento le nostre Maratone sono certamente penalizzate nella partecipazione rispetto alle altre svolte all’estero.

Per questo la Federazione, con l’allora segretario generale Fabio Pagliara, di concerto con il mondo del running, nel 2019, ha lavorato incessantemente, per la stesura di un testo che potesse essere condiviso dal Parlamento.

Il 9 gennaio del 2020 la mozione che prevede 4 punti fu approvata all’unanimità con 413 voti a favore e nessun contrario (cosa rarissima nel nostro parlamento):

1) Permettere la partecipazione alle maratone italiane da parte di atleti stranieri con l’autocertificazione, rispettando le leggi di tutela sanitaria del proprio Paese e non quella italiana;

2) Per gli atleti italiani rimangono valide le nostre norme sanitarie;

3) Elaborare un piano strategico di promozione delle maratone e mezze maratone italiane considerandole uno dei driver dello sviluppo economico;

4) Coinvolgere ANCI, ministero Turismo e Attività culturali, CONI, FIDAL e Sport salute spa costituendo un tavolo di lavoro comune e permanente. 

Sembra quindi che nelle prossime settimane ci dovrebbe essere un atto legislativo che renda concreto l’impegno approvato in parlamento. Un grande risultato dopo quello dell’inserimento nell’art. 33 della costituzione del paragrafo “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme». dello sport”.

Una buona notizia per tutto il mondo della corsa su strada italiana.

Il link alla notizia del 9 gennaio 2020.

Roberto De Benedittis

1 thought on “IN ARRIVO LA LEGGE SULLA “MOZIONE LUPI”

  1. In merito alla “Mozione Lupi” spero di “scatenare” un dibattito ponendo alcune “provocazioni”.
    Rispondo con piacere a Roberto in qualità di cittadino, già atleta, già allenatore, già dirigente FIDAL, presidente della Asd Atletica Interflumina è più Pomì, Legale rappresentante del Centro di Medicina dello Sport Interflumina, Centro autorizzato e convenzionato con ATS ValPadana (Cremona – Mantova) e Regione Lombardia, dove i minori agonisti NON pagano la visita medica (che per i maggiorenni si aggira attorno ai 70,00 € e per i minori non agonisti €40,00 ).
    Sono favorevole alla possibilità per gli atleti stranieri che partecipano alle competizioni italiane di poter gareggiare secondo la legislazione corrente del proprio Paese di cittadinanza. Ciò risponde ad un principio di democrazia e libertà inalienabile, fuori di ogni discussione.
    Mi preoccupa molto però il fatto che, nel momento in cui al punto 4 della Mozione si parla di “Coinvolgere ANCI, ministero Turismo e Attività culturali, CONI, FIDAL e Sport e Salute Spa costituendo un tavolo di lavoro comune e permanente”, si possa pensare e giungere alla soppressione dell’obbligatorietà della visita medico sportiva agonistica preventiva quale salvaguardia della salute, andando verso una semplice autocertificazione da parte dell’atleta.
    Sarebbe veramente devastante in quanto tale principio screditerebbe totalmente il valore delle Competenze professionali, e non solo in questo caso dei Medici e nella fattispecie dei Medici Specialisti dello Sport, ma in qualsiasi professione. Vi immaginate il cittadino non ingegnere che autocertifica la propria casa antisismica anche se posta in area soggeta a frequenti terremoti? Quanti altri esempi si potrebbero fare per altre professioni ?!.
    Non nego che la percentuale dei NON IDONEI, a seguito di visita medico sportiva agonistica, sia davvero molto bassa, ma credo che possa bastare anche una sola persona salvata preventivamente per dare ragione a quei 20′ di visita a cui l’atleta (una sola volta all’anno ! su questo si potrebbe/dovrebbe discutere ed approfondire, riducendo il periodio di un anno a sei mesi) si deve sottoprre per legge italiana.
    Nel nostro Centro di Medicina dedllo Sport i dati certificati nell’anno 2023 sono i seguenti :
    Atleti VISITATI n° 3224
    Atleti a cui sono stati richiesti ulteriori accertamenti n° 72
    Atleti SOSPESI per periodi più o meno lunghi n° 6
    Atleti NON IDONEI n° 1

    E’ probabile che questo atleta, se non avesse effettuato la visita ed avesse partecipato ad una gara agonista, sarebbe morto in gara. Molti casi di morte sono presenti nelle statistiche di settore.
    Purtroppo la sanità, in Italia, sta attraversando un momento di estrema difficoltà costringendo una percentuale altissima di cittadini ad attese lunghissime per prenotazioni di visite specialistiche. Non rischiamo di perdere anche questa opportunità di prevenzione sanitaria per i nostri giovani atleti sotto i 18 anni e non rinunciamo ad una Legge che può davvero tutelare la salute per tutti coloro che, a qualsiasi età, desiderano cimentarsi in sforzi agonistici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Facebook
Instagram