IL PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA

È incredibile, ma lo stesso post scritto un anno fa, è semplicemente attuale…. La cerimonia di un anno fa annunciava che oggi avrebbe dovuto inaugurarsi il museo intitolato a Pietro… speriamo di non dover aspettare troppo.

Oggi, 21 marzo, giorno d’inizio della primavera, diamo vita a questa nuova avventura. La primavera è stagione della rinascita, del sole, delle belle temperature, i fiori sbocciano e ci si mette alle spalle il gelido inverno. Anche se ormai da qualche stagione, le temperature sono più miti, a volte il gelo del cuore è più freddo di quello esterno.

Il 21 marzo è anche la giornata in cui è scomparso il nostro più grande campione, Pietro Paolo Mennea. Lo ricorda oggi con una cerimonia, il Ministro dello Sport Andrea Abodi, persona competente ed equilibrata, su cui tutto lo sport italiano ripone grandi speranze.

Oggi si celebra anche la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Non è un caso che a Milano, una delle promotrici ed organizzatrici sia Lucilla Andreucci, un ex atleta, maratoneta, quindi resistente di natura.

Perché questi accostamenti? Perché in tutto questo c’è un filo comune, l’amore per la verità e per la giustizia. Perché Pietro era sicuramente un campione che amava dire la verità, perché aveva un senso della giustizia che oggi servirebbe molto al mondo dell’atletica.

Perché Libera, l’associazione fondata da Don Luigi Ciotti, ha in sé i valori di verità e giustizia.

Perché la primavera dei valori deve ritornare ad essere centrale in un’atletica dove sia la verità che la giustizia si stanno offuscando con la propaganda ed i giochi di potere.

Non sarà un sito pieno di polemiche ma sarà un sito pieno di proposte. Da dedicare a tutte quelle società che arrancano, dopo tre anni difficili, dove la pandemia e la crisi energetica hanno creato tantissimi problemi.

Le richieste delle società non sono state ascoltate. Ci si scontra con una visione dell’atletica che guarda solo al vertice e non alla base. Si vogliono dei Campionati Italiani con un format da meeting, non capendo che per tanti atleti il proprio obiettivo nella vita di atleta è partecipare ad una rassegna tricolore. Ma di quelli sembra non s’interessi nessuno, frustriamo le loro aspettative, mentre un domani potrebbero essere tecnici, giudici, dirigenti che alimentano il nostro mondo. Questa atletica invece li allontana pretendendo di farli partecipare ad un Challenge che non interessa a nessuno, tanto che ad oggi non si sa neanche dove si disputerà.

E non si sanno neanche i minimi di partecipazione ad i Campionati Italiani, dove vedremo la replica di ciò che è successo alle indoor, che per riempire le corsie si è ricorsi a frenetiche telefonate fino al giorno precedente alle gare.

Un’altra atletica è possibile, e noi ve la racconteremo.

Roberto De Benedittis

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