LA FORZA DEI MANGA

Quattro medaglie azzurre nei primi due giorni di gara ai Mondiali indoor di Glasgow.

Lorenzo Simonelli vince un argento nei 60 hs e sigla il nuovo primato italiano con 7″43. S’improvvisa protagonista del famoso Manga One Piece, Rufy che è alla ricerca del tesoro nascosto dal Re dei Pirati.

Mattia Furlani, anche lui appassionato di Manga, sfiora l’Oro nel Salto in Lungo con la miglior misura (8,22) a pari merito con l’uomo che non sbaglia mai, il greco Miltiadīs Tentoglou che ha collezionato finora ben 13 ori a livello internazionale. Solo la seconda misura (8,19 a 8,10) lo relega al secondo gradino del podio, ma tra lui ed il signore del salto in lungo ci sono sette anni di differenza e sono tutti a favore di Mattia.

Zaynab Dosso riesce a ringraziare la sua prima allenatrice Loredana Riccardi ed il suo vecchio presidente di società, Marco Benati, quella in cui è nata come atleta, e si porta a casa un bronzo che poteva sperare ma non era semplice portarlo a casa.

Mentre le tre medaglie conquistate oggi potevano essere sognate, quella di Leonardo Fabbri era pronosticabile, ma come sempre in queste discipline dove la forza e la tecnica devono vivere in equilibrio, nulla può essere scontato.

Le quattro medaglie sono frutto di tanto lavoro e di un “sistema” italia che ha al centro le società militari. Simonelli (Esercito) e Dosso (Fiamme Azzurre) hanno lo stesso allenatore, Giorgio Frinolli (Fiamme Azzurre).

Furlani (Fiamme Oro) è allenato dalla madre Katy Seck, Fabbri (Aeronautica) è seguito da Paolo Dal Soglio (Carabinieri).

Come si vede c’è un interscambio tra tecnici ed atleti tra società militari. D’altronde ci sono altri esempi, fino a ieri Paolo Camossi (Fiamme Azzurre) allenava Marcell Jacobs (Fiamme Oro) o altri esempi possono essere Andrea Ceccarelli (Fiamme Gialle) che allena Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre), Massimo Pegoretti (Fiamme Azzurre) è il tecnico di Yeman Crippa (Fiamme Oro).

Le lacrime di Furlani, Simonelli e Dosso, hanno emozionato sinceramente tutti i telespettatori e dobbiamo anche ricordare che al di là della casacca militare che gli ha permesso di allenarsi come dei professionisti, arrivano dai vivai delle società civili, Furlani dalla Studentesca Andrea Milardi, Simonelli dall’Esercito Sport e Giovani, Dosso dalla Calcestruzzi Corradini Ecxelsior (la stessa del Campione Olimpico Stefano Baldini), infine Fabbri dall’Atletica Firenze Marathon.

Anche se non hanno vinto medaglie, certamente dobbiamo ricordare che Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre) è seguita da sempre dal tecnico della sua società d’origine Emilio De Bonis (Atl. Acqua Acetosa),così come Sveva Gerevini (Carabinieri) da Pietro Frittoli (Cremona sportiva Atl. Arvedi), Ludovica Cavalli (Aeronautica), cresciuta nella Trionfo Ligure, passata alla Bracco Milano, prima di arruolarsi ed è seguita da Stefano Baldini.

Ah, un dettaglio, vi ricordate i titoli dei giornali per la 4×400 donne di qualche anno fa? Beh ormai nessuno fa più caso se c’è un azzurro nato in Tanzania, uno in Costa D’Avorio e magari genitori nati in altri paesi. Questo finalmente è un segnale di vera “normalità”. L’atletica e lo sport fanno cultura e spesso sono più avanti rispetto a chi dovrebbe prendere le decisioni per tutti noi. Di ragazze e ragazzi così, ne siamo pieni. Evitiamo di impedirgli di vestire la maglia azzurra prima dei 18 anni perché non hanno la cittadinanza. Li avete visti avvolti nella nostra bandiera, li avete sentiti parlare in un italiano perfetto, li avete visti piangere come si addice alla nostra capacità di essere emotivi ed empatici. Cosa serve per comprendere che anche in tenera età si SENTONO italiani nella testa e nel cuore? Qualcuno lo capirà?

Roberto De Benedittis

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