L’INTERVISTA IMPOSSIBILE A PIETRO MENNEA

Mennea: “Chi mi vuol bene, lo sa, Sono allergico alla parola “amico”

Pietro, scusi, mi concede due parole?
“Proprio due però. Sa che non le amo. Preferisco i fatti alle parole, preferisco i fatti alle persone che usano le parole. Le parole sono importanti”


Ci mancherebbe. Ha visto che polverone si è sollevato in questi mesi sul suo nome… in un anno così importante, poi.
“Guardi, non me ne parli. E francamente non so cosa dire, se non restare im…Pietrito”


Dapprima il Golden Gala che ha il suo nome…
“Io mi fido di Manuela. Lei e nessun altro. Gli altri tirano l’acqua al loro mulino. Diciamo così: quest’anno io non c’ero”


Perciò… quella famosa mail… quell’invito…?
“Appunto per questo dico che non c’ero. Non mi va neppure di commentare. Cosa dice Manuela? Ecco. Punto”


Sembrava potesse finire lì, insomma, con una caduta di stile rimarcata anche in diretta tv. Non bastasse, ed ecco ora la polemica sul Mennea day
“Nessuna polemica. Parla la storia. Vi ricordate cosa dicevo io? Le parole di un Mennea, anche adesso, chiudono i giochi. Ruggiero non ha da perorare cause politiche nè da lanciare proclami elettorali. Rispetta quello che sono stato: un uomo a cui il potere esercitato dalle poltrone non interessava. Preferivo la pista”.


Neppure una parola?
“Serve? Leggetevi quanto ha scritto Ruggiero, nel nome della Fondazione. Qualcuno voleva in qualche modo creare un caso che non esiste. Il mio nome va speso con rettitudine assoluta. Altri fini? No, grazie.
Lo sa, io correvo per strada, sognavo una pista, già allora correvo per obiettivi chiari. Che il mio successo potesse avere riscontri positivi sui giovani. Che loro, insomma, potessero avere i mezzi che io non ho avuto. Mi faccia dire che ringrazio Berruto per avermi dedicato il suo intervento in Parlamento per inserire nella Costituzione la parola “sport”. Ecco un caso in cui mi sono riconosciuto. Vorrei che i bambini e i ragazzi potessero fare sport in un Paese che dà loro i migliori mezzi possibili, morali e materiali.
Non mi presto ad altre cose, ha capito?”


Certo. E’ arrabbiato?
“Contrariato, sì. Quando gareggiavo, mi infastidiva tutto quello che seguiva un mio successo. Avevo ben chiaro che ci sarebbe stato chi sarebbe salito sul carro dei vincitori per usarmi. Quanti “amici” ho visto svanire nel nulla… Eh quanti finti amici ho visto: tanto che mi è venuta un’allergia per questo termine, usato come si fa oggi nei social… Per questo dico che di me e nel mio nome contano quelle persone che mi hanno conosciuto bene e mi hanno voluto bene. Loro sanno. Gli altri ? Si mettano in fila. E’ saltato il Mennea day a Barletta? No, guardi, sarà saltato il Mennea day organizzato dai “non Mennea” per altri scopi. Diffidate. Io non temo che il mio nome, nella mia città, venga usato male. Lì ci sono fedeli custodi delle mie volontà. E nel mio nome sorgono iniziative lodevoli.


Concludendo?
“Seguite chi rispetta il Mennea day secondo le mie volontà. Il resto è aria fritta”

Diego Costa

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