UN CAMPIONATO DA LEONI

Campionati Italiani Assoluti di atletica leggera | Molfetta (BA), Pista di atletica Mario Saverio Cozzoli, 28-30.07.2023 | Foto: Francesca Grana/FIDAL

Al di là dei risultati tecnici, che nella seconda giornata sono stati importanti, probabilmente il dato più significativo di questo campionato è stato quello organizzativo. Non era scontato vedere uno stadio pieno di spettatori entusiasti ed al tempo stesso rispettosi degli atleti. Un campionato, ricordiamolo, che doveva arrivare nel 2022, e solo per scelte bizzarre deviato prima all’Olimpico di Roma, poi giocoforza a Rieti.

Un successo che ovviamente ha dietro un lavoro di anni che parte proprio dalla costruzione dell’impianto con l’amministrazione locale che ha creduto fortemente in questa scelta ed è stata supportata dal CR Fidal Puglia.

Venerdì il prologo della marcia aveva visto sul tracciato tante persone, richiamate in particolare dal pugliese Francesco Fortunato che ha passato l’ultimo giro a dare il “cinque” agli spettatori assiepati dietro le transenne.

Se nella prima giornata su pista i risultati non erano stati esaltanti, la seconda, oggettivamente è stata ricca di spunti. Ayomide Folorunso ha ritoccato il suo primato Italiano scendendo a 54″22, mentre un Filippo Tortu finalmente duecentista pieno vola a 20″14 con una prova decisamente convincente. Dalia Kaddari si aggiudica la prova femminile in 22″90 così come Mario Lambrughi (49″54) unico a scendere sotto i 50 secondi.

Eccellenti le due gare sugli 800 con Simone Barontini (1’44″50) che vince la volata a tre con Catalin Tecuceanu (1’45″05) e Francesco Pernici (1’45″23). Tra le donne Eloisa Coiro (2’00″43) ribadisce la sua supremazia nel doppio giro regolando Gaia Sabatini (2’00″87) ed Elena Bellò (2’01″22).

Il giro della morte conferma ciò che si era visto sabato nelle batterie. Un Davide Re tornato sul trono con 45″21 che supera Lorenzo Benati, che progredisce a 45″39 ed Edoardo Scotti, bronzo in 45″76. Al femminile, assente la Mangione che non aveva brillato nelle batterie, la spunta a sorpresa Alessandra Bonora di un centesimo sulla compagna di squadra Giancarla Trevisan (52″24 a 52″25).

I gemelli del Peso Leonardo Fabbri e Zane Weir danno spettacolo con le bordate che avvicinano i 22 metri, mentre poche ore prima la beniamina di casa Anna Musci, risponde all’ultimo lancio di Monia Cantarella che si prende la prima posizione provvisoria e chiude la pratica vincendo con 15,74, in una specialità che oggettivamente è molto indietro a livello internazionale.

In gran spolvero Federica Del Buono nei 1500 (4’07″05) che cede solo negli ultimi metri alla favorita Sintayehu Vissa (4’06″85). Al maschile gara inizialmente tattica poi spaccata dopo gli 800 con Mohad Abdikadar (3’47″58) che accellera e si porta dietro il favorito e poi vincitore Pietro Arese (3’46″08), e viene superato anche da Ossama Meslek in 3’47″20

Nel decathlon non è notizia di tutti i giorni avere un atleta che supera gli 8000 punto e quindi una due giorni da incorniciare per il ventiquattrenne trentino Lorenzo Naidon che conclude a 8090. Per lui un grande lavoro sui tre lanci per poter eccellere in campo internazionale.

A colazione abbiamo colto il pronostico di Claudio Mazzaufo su Stefano Sottile (tra i 2,27 ed i 2,30), ed in effetti la fiamma azzurra vince con 2,28, a dimostrazione che lo staff tecnico se c’era bisogno ancora di dimostrarlo, è di prim’ordine. Metre Sottile vinceva l’alto Roberta Bruni dava una prova d’efficenza nell’asta saltando 4,60 e tentando l’assalto al primato italiano. Nel lungo femminile vittoria di Ottavia Cestonaro che coglie la doppietta lungo-triplo dopo l’ultima di Antonella Capriotti nel 1993. Nel lungo uomini, piccolo giallo di cui è vittima Alessandro Ben Chabene accreditato nel secondo salto di 6,99, entra in finale come settimo, lo fanno saltare in finale ed ottiene 6,98, poi non si sa come (nessun reclamo), la giuria si accorge che il 6,99 era 6,69 e viene escluso dalla finale. Viene richiamato in pedana Davide Lorusso che ovviamente non pronto passa il quarto ed il quinto salto. Vince Filippo Randazzo con 7,88.

Siepi ai favoriti con Ala Zoghlami (8’30″97) ed Eleonora Curtabbi (9’55″28), da segnalare il progresso di Sveva Fascetti che si migliora fino a 10’06″25.

Le 4×400 vanno ala Cus Pro Patria (3’10″34) tra gli uomini per solo 6 centesimi sulla Pro Sesto, mentre tra le donne s’impone la Bracco (3’34″64) sul Cus Pro Patria (3’34″89)

Chiudiamo sulla questione Challenge-Italiani. Alla fine si contano 14 specialità dove non erano presenti i 12 o i 16 finalisti. Un’altra atletica è possibile, più semplice, senza challenge.

Foro Grana/Fidal

Roberto De Benedittis

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