A MONTECARLO LA ZAMPATA DELLA IAPICHINO. LA 4×100 SICURA AI MONDIALI

Altro meeting stellare dopo il Silesia Kamila Skolimowska Memorial di Chorzów della settimana scorsa, che è balzato in testa al Competition Performance Ranking della World Athletics.

Ieri a Montecarlo gioie e dolori per i colori azzurri con Larissa Iapichino che dopo una gara tutta in progressione si ritrovava in terza posizione al quarto salto (6,74), ma già al quinto piazzava un 6,81 che non spostava però la classifica visto il 6,88 della statunitense Tara Davis-Woodhall che si portava in testa davanti alla solida Ivana Vuleta fino a quel momento leader con 6,86.

Ma l’ultimo salto era veramente da campionessa navigata e piazzava il suo miglior salto all’aperto con 6,95 finalmente corredato da una bava di vento a favore (0,3) dopo una serie costellata dal vento contrario. Alla terza vittoria in Diamond League quest’anno dopo il Golden Gala di Roma ed il Bauhaus-Galan di Stoccolma, Larissa batte ancora una volta atlete che hanno personali importanti e si candida decisamente per una gara di altissimo livello ai Mondiali di Budapest.

A Grosseto la nazionale assoluta si blinda per i Mondiali correndo in 38″04 con un buon avvio di Rigali, che cambia bene con Tortu. Un po’ schiacciato il secondo cambio tra i due campioni olimpici Tortu e Patta che compie una bellissima curva e lancia con un cambio da migliorare Ceccarelli. Bravi tutti e bravi anche i ragazzi dell’Under 23 che con Eric Marek, Matteo Melluzzo, Marco Ricci e Lorenzo Simonelli chiudono in 38″73 nuovo record italiano under 23. Filippo Tortu, nell’esultare per il bel risultato, si fa male ad una spalla ma sembra non sia nulla di grave.

A Monaco, per i nostri colori anche una brutta notizia, quella dell’infortunio di Alessandro Sibilio, fermo dopo il quarto ostacolo, sembra con lo stesso infortunio che accusò lo scorso anno agli italiani di Rieti. Se così fosse, e ci auguriamo di no, la nazionale perderebbe anche un componente importante della 4×400. La gara è vinta dal solito Warholm in “solo” 46″51, mettendosi dietro tutti i temibili avversari di Budapest.

Un meeting caratterizzato da risultati mostruosi tra cui il primato del mondo sul miglio della Keniana Faith Kipyegon, in 4’07″64. Ma la straordinarietà è che nella stessa gara si sono avuti anche tre record continentali e tre nazionali.

Il 5000 maschile spaziale vinto dall’etiope Hagos Gebrhiwet con 12’42″18 e 9 atleti sotto i 13′, il record europeo dello spagnolo Katir in 12’45″01 ed il record nazionale francese di Jimmy Gressier in 12’58″09. Serata no per il nostro Yeman Crippa costretto al ritiro.

Cadono le stelle a Monaco con la notiziona della sconfitta di Mondo Duplantis nell’asta (addirittura quarto) che si è fermato a 5,72 nella gara vinta dallo statunitense Nielsen con 5,92. Anche l’ucraina Yaroslava Mahuchikh (1,96) deve cedere il passo all’australiana Olyslagers (1,99).

Infine, migliori prestazioni mondiali dell’anno anche per gli 800 uomini grazie al keniano Wyclife Kinyamal (1’43″22), nei 100hs con Nia Ali che scende a 12″30 davanti ad altre tre statunitensi. Lontana la nostra Carraro che chiude in 13″28.

l’Hercules si piazza in quarta posizione nel Competition Performance Ranking facendo retrocedere il Golden Gala in quinta posizione.

Foto Montesano /Diamond League

Roberto De Benedittis

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