LE CONTRADDIZIONI DEL CHALLENGE

Parte oggi il Challenge, manifestazione che ha suscitato tante discussioni negli ultimi tempi; assegna
molti posti per la partecipazione agli Assoluti di Molfetta.

Fra le tante cose dette, molte “contro” e pochissime “pro”, si può osservare che degli 82 atleti convocati per gli Europei U23 ben 37, per poter partecipare agli Assoluti, dovrebbero passare per il Challenge! Ma se sono, come sono, atleti pronti a vestire la Maglia azzurra in un Campionato Europeo (seppur di categoria), come mai non sono stati in grado di conseguire il minimo per i Campionati Italiani? Che standard sono stati messi, se atleti di alta qualificazione non riescono a conseguirli?

I minimi sono stati evidentemente calibrati per “forzare” gli atleti a partecipare al Challenge, fra l’altro
contestato dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori, o per i Campionati Europei U23 sono stati convocati atleti “poco meritevoli”, Io sono più per la prima ipotesi.

Guardando ancora le liste degli iscritti al Challenge, dei 37, solo 21 figurano parteciparvi; e gli altri? Non
gareggeranno a Molfetta o “salteranno” il Challenge e andranno direttamente agli Assoluti, grazie alla
deroga del Direttore Tecnico? Strada che premierebbe alcuni a scapito di altri. Con una battuta si potrebbe dire che se il DT dovesse concedere tutte le deroghe richieste, diventerebbe un “Derogatore Tecnico”.

Tutto è davvero così anomalo che, a pochi giorni dal Challenge, si è dovuti intervenire con una delibera del Presidente per modificare le norme tecniche delle gare che prevedevano turni di qualificazione e finali, perché, appunto gli U23, pochi giorni dopo il Challenge, avrebbero i loro Campionati Continentali. E pensarci prima? Mi sembra l’ennesimo esempio di una grande confusione e di valutazioni che non hanno saputo tenere conto nemmeno degli impegni delle Squadre Nazionali!

A questo aggiungiamo che chi ha conseguito il minimo per gli Assoluti, può comunque partecipare al Challenge, con la conseguenza che nei salti in estensione e nei lanci impedirà sicuramente la possibilità ad un atleta di qualificarsi per la finale senza poter disputare i tre salti o lanci di finale, togliendo il 50% di possibilità per poter conseguire un risultato che gli permetta di potersi qualificare per Molfetta.

I Campionati Italiani Assoluti, così come tutti quelli di categoria, sono le manifestazioni alle quali la
stragrande maggioranza degli atleti guarda come obiettivo principale e spesso traguardo della propria
attività e della propria carriera
; la Federazione avrebbe il compito di governare l’atletica in funzione di
avere la base più ampia di partecipanti che si qualificano per i Campionati Federali, a dimostrazione della vitalità del movimento e quale valorizzazione del lavoro sul territorio.

Un’adeguata politica dei minimi, che annualmente tenesse conto della situazione reale delle varie discipline, accompagnata da un Progetto Meeting più strutturato e un calendario di manifestazioni per territori, che consentano la ricerca degli standard di partecipazione, centrerebbe questo obiettivo, senza bisogno di inventare altre gare che rischiano, nella migliore delle ipotesi, di essere una forzatura, fino a diventare una costrizione mal digerita da atleti e Società.

I Campionati Federali dovrebbero essere una vetrina dell’intero movimento, che stimolano l’interesse di diversi stakeholders, quelli interni (atleti e società) e quelli esterni (pubblico di non addetti ai lavori, Media e Sponsor), creando attorno all’aspetto agonistico attività collaterali che non limitino la sola partecipazione alle gare, ma che coinvolgano i “portatori di interesse”, facendoli sentire parte del movimento e dell’evento stesso.
Cosi, c’è poco da stare allegri.

Massimo Magnani

2 thoughts on “LE CONTRADDIZIONI DEL CHALLENGE

  1. Ci sono troppe contraddizioni io sono convinto che i Campionati Italiani Assoluti devono tornare come prima con minimi mirati e calibrati da poter fare da due a tre turni in base alla disciplina e rivalutare magari alcuni meeting … non è possibile che i nostri atleti debbano andare all’estero sistematicamente mentre anni fa erano gli atleti stranieri a venire a gareggiare in Italia … la Federazione jn questo è molto carente e non stimola gli organizzatori sia sotto il profilo tecnico che economico…

  2. Basta Challenge…nn ho il minimo dubbio…gara che appesantisce calendario, società e atleti….vantaggi ZERO…
    Alessandro Castelli
    Presidente CusProPatria Milano

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