ANCHE TOMMIE SMITH RENDE OMAGGIO A PIETRO MENNEA

ROMA – Guarda, quello è Tommie Smith.

Chi è?

È il campione olimpico dei 200 piani di Messico 1968, il primo ad abbattere il muro dei venti secondi sul mezzo giro di pista. E’ l’uomo del pugno alzato e della testa china, sul podio olimpico: non poteva mancare, stavolta.

Non poteva mancare per ricordare Pietro Mennea, il campione a cui cedette il testimone, il 12 settembre 1979.

Lo sai cosa distingueva Tommie e Pietro, oltre il primato del mondo?

Cosa?

Che non amavano esprimersi a parole, ma erano assolutamente due uomini di parola. C’è una frase, attribuita a Ezra Pound, che sembra calzare a pennello per loro: “Se un uomo non vuole correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui”. E’ un vestito su misura per spiegare ai nostri ragazzi chi era Pietro Mennea.

Eh sì, ha partecipato anche Tommie Smith, alla festa in onore del suo “campione dei campioni”. 

Nel salone d’onore del Coni, riempito nel nome di Pietro Mennea, in prima fila sedeva la Storia.

Giusto omaggio al simbolo nazionale dell’atletica, sport che più di ogni altro incalza la vita, osserva la società, giudica il mondo. 

Del resto, nessuno è più primatista assoluto di chi fissa un limite della condizione umana.

Con Smith presente spiritualmente e grazie a un video perchè un infortunio al piede non gli ha permesso di esserci, il Salone d’onore del Coni, venerdì scorso, era tirato a lucido nel nome di Pietro Mennea, in occasione di un’edizione speciale di “Mecenate dello Sport”, il premio consegnato alla moglie di Pietro, Manuela Olivieri Mennea.

Manuela presiede la Fondazione dedicata a Pietro.

Ricevendo la statua, ha spiegato bene cosa significhi.  “Il mio impegno primario – ha detto – è quello di dare vita ai pensieri e ai valori di Pietro come uomo e non solo come atleta”.

La missione si traduce in tante iniziative tra cui la realizzazione del Museo, già sogno di Pietro, che lui stesso aveva inserito come obiettivo nello statuto della Fondazione.

È significativo che il museo venga inaugurato il primo giorno di primavera, nel 2024. Il 21 marzo: esattamente un anno dopo l’annuncio dell’attuale Ministro dello Sport Andrea Abodi di questa realizzazione all’interno dello Stadio dei Marmi a Pietro intestato.

Sarà come porre la sessantunesima statua nella struttura creata da Enrico Del Debbio.

Un museo in memoria di Pietro non poteva che essere “Scuola dei valori dello sport”. Quei valori a cui ci si aggrappa in tempi così difficili. E se si evoca la “Freccia del Sud” pugliese, questo avviene perchè per Pietro i valori costituzionali dello sport erano l’indispensabile carburante per attivare la sua macchina da corsa.

La cerimonia è filata via sul filo sottile delle emozioni, intensa, senza enfasi, come erano essenziali e asciutte le parole di Pietro dopo i suoi exploit. Lui a ogni intervista sembrava dire: “Ho già detto tutto in pista, non c’è altro da aggiungere”.

Un messaggio universale, semplice, chiaro. Ricevuto pienamente da chi lo rappresenta.

Le parole, infine, spese venerdì dai testimoni delle gesta di un grande atleta.

Il presidente della Fondazione Varaldo di Pietro, che organizza il premio è Giovanni Di Pietro: “Questo premio incarna esattamente i suoi valori. E’ importante ricordare Pietro come atleta come uomo, come straordinario campione. Io l’ho conosciuto e sono fiero di portare avanti il suo esempio. Mennea resta il nostro Campione dei campioni. La Fondazione che presiedo è orgogliosa di averlo onorato”.  

Giovanni Malagò presidente del Coni: “Siamo qui nel salone d’onore, tempio laico ma anche religioso, perchè qui fu organizzata la camera ardente di Pietro. Impossibile che qualcuno possa ripetere la lunga fila di persone comuni che sfilarono davanti a lui, qualcosa che dimostrò cosa significasse Mennea per tutti noi”.

Andrea Abodi, Ministro dello Sport: “Pietro è stato Pietro, in pista ma soprattutto fuori, ha continuato a correre non soltanto perché la vita è una corsa che non finisce mai, ma perché i principi, i valori, la motivazione, la determinazione erano caratteristiche che gli appartenevano. Era un personaggio scomodo, perché era in parte la voce della nostra coscienza. Questo vale molto di più di una vittoria olimpica. Tocca a noi dimostrare che quello che diciamo di Pietro venga messo in pratica. Questa voglia di migliorarsi, soffrendo è da esempio”.

Sono intervenuti tra gli altri Gabriella Dorio, Luca Cordero di Montezemolo, Mauro Berruto, Patrizio Oliva.

La chiosa spetta alla signora Mennea: “Ho voluto che presenti in sala fossero in questa occasione i suoi amici, le persone che lo hanno conosciuto fuori dalle piste e ne hanno apprezzato i tratti umani”. 

Diego Costa

1 thought on “ANCHE TOMMIE SMITH RENDE OMAGGIO A PIETRO MENNEA

  1. GRANDE EVENTO !!!
    Un plauso agli Organizzatori, in primis a MANUELA OLIVIERI MENNEA che , con l’impegno della FONDAZIONE, mantiene sempre vivo ed attuale il RICORDO INDELEBILE di PIETRO !

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