MONDIALI: LA MARCIA È LA REGINA DEI PUNTI

La classifica a punti, come spesso si dice, ed in parte è vero, rappresenta, più del medagliere, la cartina di tornasole per testare la salute del movimento atletico di una nazione.

Certo, poi le medaglie hanno un loro peso, pensate per un attimo a Tamberi che oltrepassa i 2,36 al secondo tentativo o alla staffetta quarta invece che seconda. I punti di differenza sarebbero pochi ma l’emozione, il pathos, vissuto da tutti noi sarebbe completamente diverso.

Abbiamo suddiviso i punteggi ottenuti dall’Italia nelle diverse edizioni dei Campionati Mondiali per specialità. Velocità (100/200/400/4×100/4×400), Ostacoli (100/110/400), Mezzofondo e Fondo (800/1500/5000/10.000/3000st/Maratona), Salti (Alto/Asta/Lungo/Triplo), Lanci (Disco/Giavellotto/Martello/Peso), Prove multiple (Eptathlon/Decathlon), Marcia (20km/50km./35km.).

È interessante notare come la Marcia sia decisamente in testa con 220 punti conquistati sui 689 complessivi, seguita dal mezzofondo con 163, a breve distanza i salti 158 e decisamente più staccati velocità (76) Lanci (46), Ostacoli (23) e prove multiple con gli unici tre punti conquistati dalla Bacher a Parigi 2003.

Bisogna tener conto anche di quante discipline vi sono all’interno di una specialità e quindi nella media, i salti (4) sono più avanti del mezzofondo (6) con una media di 39,5 rispetto a 27,16, ma queste sono sottigliezze che servono a poco.

La Marcia con le sue due gare 20 e 50 poi sostituita dalla 35 nelle ultime edizioni, rappresenta una cassaforte di punti assoluta.

Da notare che nelle ultime due edizioni l’unico settore che è rimasto a 0 punti è il mezzofondo, dove in realtà abbiamo collezionato diversi primati personali. Negli 800 hanno migliorato il proprio PB Coiro, Tecuceanu e Barontini, nei 1500 Vissa, Cavalli (2) e Arese. La Battocletti ha sfiorato il suo recentissimo primato italiano. Eppure da questo settore siamo rimasti a zero, con due finaliste (Cavalli e Battocletti). Miglioriamo, ma il mondo corre più forte.

Bisogna dare tempo certamente al responsabile del settore, unica new entry dello staff tecnico federale, per poter tornare ai fasti di un tempo come a Roma ’87 dove il mezzofondo collezionò ben 23 punti (Panetta oro nelle siepi e argento nei 10.000, Bordin bronzo nella Maratona, Pizzolato settimo nella Maratona).

Altro dato di cui dover tener conto, se vogliamo essere onesti intellettualmente quando facciamo comparazioni storiche è l’assenza della Russia nelle ultime quattro edizioni, per non parlare della presenza ingombrante della Germania Est nelle prime due.

E’ vero, il mondo dell’atletica si è allargato. Ad Helsinki 1983 le nazioni andate in medaglia sono state 21 e quelle presenti nella classifica a punti 39. A Budapest rispettivamente 46 e 71, ma non ci si può dimenticare della corazzata Russa che certamente negli anni passati “drenava” i punteggi delle nazioni come l’Italia.

Foto Colombo/Fidal

Roberto De Benedittis

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