ETIOPIA E KENIA SI SCAMBIANO I PRIMATI. TRE MONDIALI A PARIGI. ITALIA DA RIVEDERE.

Se nelle prime 10 prestazioni mondiali dei 3000 siepi maschili ci sono 7 keniani (compreso l’ex primatista del mondo Saif Saaeed Shaheen con maglia del Qatar ma nato Stephen Cherono in Kenia), significa che la specialità ha una nazione di riferimento. Da ieri però è l’etiope Lamecha Girma, che dopo aver collezionato argenti in ogni dove (Olimpiadi, Mondiali out e indoor) ad essere in cima a quella lista con il fantastico 7’52″11 che supera il 7’53″63 di Shaheen siglato quasi 20 anni fa.

Al contrario la keniana Faith Kipyegon, che già ci aveva strabiliato il 2 giugno a Firenze con il primato del mondo dei 1500, si è ripetuta a Parigi su una distanza, i 5000, che lei non ha frequentato molto in carriera. Ha superato, con 14’05″20 il 14’06″62 dell’etiope Letesenbet Gidey che ha vissuto dal vivo l’impresa, giungendo seconda con 14’07″94 . A questo punto, potrebbe decisamente puntare al mondiale dei 3000 che è ancora nei piedi della discussa cinese Wang Junxia con 8’06″11 dal 1993. Nei 5000 donne, nelle prime 10 prestazioni mondiali, 8 sono dell’Etiopia.

Come se non bastassero questi straordinari primati, Parigi ci ha regalato anche la miglior prestazione mondiale delle 2 miglia grazie al norvegese Jakob Ingebrigtsen che con il 7’54″10 di ieri ha cancellato un record che resisteva dal 1997 siglato da Daniel Komen, il dominatore del mezzofondo dal 1995 al 1997 che detiene ancora oggi il record sui 3000 metri. Non a caso è la migliore prestazione della serata con 1304 punti.

Oltre a questi 3 primati del mondo, Parigi ci ha regalato altre bellissime gare tra cui le migliori prestazioni dell’anno negli 800 donne con l’inglese Keely Hodgkinson (1’55″77 NR), nei 110hs con Grant Holloway, primo -13″ della stagione con 12″98, e in un grandissimo 800 uomini dove in 7 scendono sotto l’1’44” e il keniano Emmanuel Wanyonyi che migliora se stesso in 1’43″27 superando di soli 3 centesimi il canadese Marco Arop che aveva guidato fino all’ultimo metro la gara. Record del meeting nei 400 donne con Marileidy Paulino (49″12) che riesce a superare una troppo arrembante Sydney Mclaughlin (49″71) in testa fino a 50 metri dalla fine, e nel disco donne grazie alla statunitense Valarie Allmann (69,04).

Nessuna gloria per gli italiani, con la staffetta squalificata per cambio fuori settore, Marcell Jacobs solo settimo con 10″21 in una gara non stratosferica vinta da Noah Lyles con 9″97 su Ferdinand Omanyala in 9″98. Roberta Bruni non va oltre il 4,31 nell’asta, Daisy Osakue nel disco lancia a 59,14, Elena Vallortigara nell’alto si ferma a 1,79, mentre Sara Fantini fa atterrare il martello a 71,21, Osama Zoghlami in un 3000 siepi stellare finisce ultimo in 8’31″88 ed infine Matteo Melluzzo sigla lo stagionale nei 100 in 10″36. Una serata storta per il nostrano tricolore che speriamo ci regali delle belle soddisfazioni nelle finali dei CDS in programma oggi e domani.

Il Meeting di Parigi supera nel competition performance rankings (la classifica dei meeting di World Athletics) il Golden Gala con 94.852 contro i 93.867 collezionati dal meeting italiano.

Roberto De Benedittis

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