UN FILM CHIAMATO EURO ROMA

Nella piccola Cinecittà della regina dello sport, tutta chiacchiere e distintivo, il regista annuncia il nuovo spaghetti western remake del famoso “Per qualche dollaro in più”.
La produzione del film , il cui trailer (“coming soon”) aspira ad attirare un pubblico continentale, sembra in ritardo con le consegne. Di fronte alle prime sollecitazioni, alle richieste di numeri e dati, alle amnesie rispetto al progetto iniziale, si comporta come quel saltatore che con un ultimo tentativo da effettuare alza l’asticella. Europeo? Io vado in cerca di una consacrazione mondiale, dice.
È il solito gioco per gabbare le sentinelle. Tiro un sasso a sinistra, e quando ti giri su quel lato, io scappo dall’ altra parte.
Lì, però, si sono appostati i grilli parlanti. Prima di conoscere il verbo al futuro, hai studiato il passato? E come va col presente? Sul remoto, il regista fa scena muta, si innervosisce: più che Eastwood pare Totò: quisquilie, pinzillacchere!
Per il film, in uscita a giugno, a chi gli chiede “come va la promo?” Risponde citando il cast… come se bastasse.
Al giovane Mastroianni che scalpitava, pretendendo la sceneggiatura de La dolce Vita a poco dall’inizio delle riprese, Fellini e Flaiano consegnarono un librone enorme. Sulla prima pagina bianca, battuto a stampatello e in caratteri maiuscoli, il titolo: “La dolce vita”.
“Aprilo solo quando sarai tornato a Roma” si raccomandarono i due genii. Mastroianni però non ebbe pazienza. Salito in auto, sfogliò l’enorme dossier. Era un risma di carta bianca… ma erano Fellini e Flaiano…
A pochi mesi dall’ Europeo, a dispetto di annunci ridondanti, Euro2024 sembra proprio una cittadina dello spaghetti western. Dietro la facciata, nulla.

Diego Costa

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